Teatro e Turismo, un connubio tra due industrie che godono di buona salute un po’ in tutto il mondo e che promettono possibili ed inediti sviluppi. Ciò avviene in virtù delle caratteristiche della vita sociale degli esseri umani negli ultimi decenni: la fine o quasi della civiltà del lavoro e l’aumento del tempo libero determinano sempre più richieste di intrattenimento. Queste ultime in centri di consolidata tradizione teatrale sono soddisfatti dai cartelloni. A Broadway, a Londra, a Roma un turista è attratto anche dagli spettacoli teatrali e programma il suo viaggio anche in funzione di essi. D’altronde spesso certi copioni sono legati a eterminati luoghi, come accade, per esempio, nei miei lavori.
L’immersione nei luoghi e nelle culture
Nel caso, poi, del teatro balinese o di altre realtà simili c’è un’immersione nei luoghi e nella cultura che tale realtà esprime: il teatro fa parte dell’identità di un popolo e del suo stesso manifestarsi nel mondo. Per altri versi sempre più compagnie teatrali e gruppi più o meno organizzati danno vita alle visite teatralizzate dove degli attori in carne ed ossa interpretano personaggi e situazioni storiche. E molti musei ma anche rievocazioni storiche ne beneficiano perché tali azioni teatrali costituiscono delle experience che sono al centro dei desideri dei turisti. Negli ultimi anni si assiste ad una continua crescita di questo tipo di spettacolarizzazioni, pausa pandemica a parte.
La valorizzazione del territorio
Questo fenomeno non poteva mancare di interessare studi e saggi di vario tipo. Tra questi voglio citare Spettacolo dal vivo e turismo, Strategie e strumenti di incontro di Martha Friel: un libro edito da Franco Angeli. Nel quarto capitolo si parla di valorizzazione del territorio perché è proprio questa una delle conseguenze più propizie nel matrimonio tra i due settori di cui stiamo parlando. In particolare il terzo paragrafo recita: Reinventare il teatro, reinventare i luoghi. Ed è questo il centro della mia riflessione in questo mio breve articolo.
Il ruolo delle emozioni
Quando degli attori fanno rivivere un viaggio in un treno storico degli anni ’50 per esempio o un assedio o una qualunque altra esperienza il luogo dove ciò è accaduto non è più lo stesso, è trasformato, sublimato, travalica i confini del tempo e dello spazio persino. Entra nella geografia del cuore delle persone attraverso le emozioni e come tale richiama tutta una serie di associazioni mentali che consolidano nell’animo del turista-spettatore tale luogo. E siccome le emozioni sono molto contagiose con facilità tanti altri sono chiamati a rivivere quei momenti. Mi piacerebbe raccontarti meglio come ciò può essere possibile e se vuoi possiamo farci una chiacchierata gratuita in proposito.
Il brand
In termini di marketing diremmo che le performance dal vivo fanno sì che con più facilità una dimora storica diventi un brand internazionale. E ancor di più ciò vale per una cittadina che sappia valorizzare i suoi tesori storici con eventi teatrali mirati. E, si badi bene, non per forza incentrati su ciò che dal punto di vista storico quel luogo esprime. Facciamo un esempio. Hell in the cave narra attraverso danza, luci, suoni, scene recitate e altro ancora l’Inferno di Dante nella Grave, la prima e più ampia caverna delle Grotte di Castellana, in provincia di Bari: uno spettacolo nato un po’ di anni fa e che attira migliaia di turisti tutto l’anno. Del resto un’opera teatrale o cinematografica la si può anche far realizzare su commissione.
Il mondo dei personaggi
Un evento dal vivo, di breve durata, ripetuto con periodicità significa far rivivere un castello o una chiesa o un palazzo o un’area archeologica. Qui andiamo oltre le pur utili rievocazioni storiche. Rivedere Ulisse, Giulio Cesare, Francesco d’Assisi, Carlo Magno, Cristoforo Colombo, Gabriele D’Annunzio, tanto per fare alcuni esempi, è qualcosa che va oltre la didattica, oltre la pur apprezzabile esperienza scolastica. Se si lavora sulla complessità delle vicende che riguardano i personaggi storici e sulla loro umanità la comunicazione è diretta ed assicurata. C’è prossimità fra personaggio-attore e turista-spettatore. Chi non vuole vivere un’esperienza di questo tipo? È un po’ come diventare quei personaggi stessi, guardare il mondo dai loro occhi.
L’opportunità
È evidente che questo rappresenta una bella sfida ma anche una grande opportunità per un gruppo di persone che voglia lavorarci ai vari livelli necessari: scrittura, regia, scenografia, comunicazione, logistica, merchandising. Ma per partire non servono grandi cifre, si può iniziare persino a costo zero. L’evento man mano può diventare più curato e meglio gestito. Quel che serve all’inizio è una forte dose di creatività.
Parliamone
A te è capitato di vedere mai performance di questo tipo? Che ne pensi? Parlane nei commenti se vuoi. Scrivi anche se hai altri suggerimenti. Infine, se vuoi approfondire con me la questione possiamo prenderci un breve appuntamento.
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