Il cinema e il teatro della messincena

Foto di Ben Collins su Pexels.

Alcuni lavori teatrali e cinematografici invece che essere spettacoli teatrali o film sono delle messinscene. E ci sono delle differenze tra questa e quelli. La mise en scène, come la chiamano i francesi, è una prima disposizione di attori, di movimenti scenici essenziali, con accenni di costumi, scenografia, make up e acconciatura. Nel cinema che non aveva tutti gli obiettivi e tutta la dotazione fotografica e tecnologica di oggi potremmo dire che per larga parte di quest’arte abbiamo assistito ad un cinema della messinscena. Per il teatro potremmo dire che vediamo sempre più a messe in scena per la stilizzazione delle scenografie, la pulizia di certi testi con personaggi sempre più ridotti, fino ad arrivare ai monologhi.

“La messa in scena” viene quasi sempre utilizzata come il lavoro attraverso il quale si arriva da un testo a una produzione. In realtà è una modalità attraverso la quale rappresentarlo quel testo. Spesso viene utilizzata come studio iniziale oppure per scopi didattici. Ma come ho detto poc’anzi è il caso di considerare buona parte della scena contemporanea come una messinscena, come caratteristica del linguaggio teatrale contemporaneo. Per il cinema, invece, potremmo parlare di messinscena laddove c’è penuria di mezzi tecnici e quindi gli elementi su cui si può giocare sono:

  • la luce naturale;
  • la scenografia delle location scelte;
  • i movimenti degli attori;
  • la recitazione degli attori:
  • il make-up;
  • le acconciature;
  • i costumi.

Nella messa in scena c’è poca influenza del regista e, per questo, può essere considerata un’opera collettiva. Al cinema è come se si tornasse all’epoca dei film teatrali. L’attore torna ad avere un ruolo maggiore rispetto ai film in cui centrale è, invece, la regia. I registi cercano spesso attori senza esperienza non perché questi siano “più spontanei” ma perché i loro film si giocano quasi del tutto in termini di linguaggio: inquadrature e montaggio. Il film è già nella loro testa. Quando, invece, chiami attori esperti sai che daranno il loro apporto in termini drammaturgici con le loro varianti sul testo, le loro proposte sui personaggi, ecc. Ad alcuni registi non piace però perdere tempo oppure non possono farlo perché ne hanno davvero poco per girare.

In qualche occasione ho avuto la possibilità di lavorare a delle messe in scene. E mi piacerebbe farlo ancora e buon ragione perché amo troppo la libertà degli attori, troppo spesso castrata, e perché un’opera per essere tale deve avere un lato aperto, non deve essere tutta programmata come accadeva con i film di Stanley Kubrick. Rispetto e amo questo regista ma ho idee un po’ diverse dalle sue.

E tu hai mai assistito ad una messainscena? Ti piacerebbe? Parlane nei commenti.

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