Di fronte al successo ci sono due atteggiamenti: da una parte chi lo desidera e cerca di averlo e dall’altra chi la rifiuta, persino, questa parola. È chiaro che i primi hanno delle possibilità mentre i secondi vivono una vita in cui, quasi di sicuro, non raggiungono grandi obiettivi. Di solito si guarda a grandi personaggi come Bill Gates, Elon Musk oppure a grandi attori come Robert De Niro, Al Pacino, oppure ancora a grandi sportivi come Valentino Rossi ed altri come persone che hanno ricevuto in dono un destino di successo. Si pensa che abbiano una grande fortuna e che le loro capacità siano innate e quindi irraggiungibili dai più. Chi si avvicina alla programmazione neuro-linguistica o chi, in modo più semplice, ascolta qualche coach sente parlare del cosiddetto “modeling”, cioè del comportarsi secondo un modello.
Da dove cominciare
Si tratta di copiare chi ha già fatto la strada prima di te, come ben sapevano ad esempio gli autori rinascimentali che iniziarono a imitare i classici greci e latini. È chiaro, però, che se voglio ispirarmi a Warren Buffett, il più grande investitore al mondo, non potrò ripetere pari pari quello che sta facendo adesso perché è arrivato ad un livello al quale io non mi trovo, almeno al principio. Devo, infatti, ripercorrerne le orme e quindi devo cominciare da quello che lui ha fatto all’inizio, cioè al punto in cui io sono. In sostanza, devo chiedermi come comincia il mio successo, vale a dire dove parte il mio percorso personale che mi porterà a grandi risultati. È come andare in palestra: la prima volta che ci vado non credo di poter riuscire a sollevare 100 kg. Ci vuole gradualità.
Il primo passo
«Se non puoi nutrire un centinaio di persone, allora nutrine solo una». Questa è una frase attribuita a Madre Teresa di Calcutta, benefattrice nota in tutto il mondo. Eppure anche lei ha avuto grossi problemi per tutta la sua vita: era infatti tormentata dal “silenzio di Dio“. Era convinta che Dio non le parlasse, non comunicasse con lei. Sembra che le grandi personalità siano di successo sin dalla nascita. In realtà anche loro per un certo periodo di tempo, che a volte dura tanto, sono degli sfigati e incontrano tantissimi fallimenti. Allora Il punto è questo: da dove cominciare? Qual è il primo passo giusto che fa davvero la differenza e grazie al quale possiamo cominciare ad essere notati, apprezzati e seguiti?
La buona novella
Quand’ero ragazzo facevo parte di alcuni gruppi religiosi. Ne ho conosciuti tanti e in genere appena si partecipava alle prime riunioni era forte, subito, il desiderio di andare a convincere altre persone a far parte del gruppo stesso. Questo è l’atteggiamento di tanti neofiti che appena cominciano qualcosa di nuovo subito vogliono fare proseliti. E questo è curioso per i cristiani dal momento che Gesù non ha mai fatto proseliti nella sua vita. Noi come conosciamo la sua dottrina? Grazie ai Vangeli che sono stati scritti dai suoi discepoli. Questi ultimi sono delle persone che hanno deciso di seguire e imitare Gesù. Da parte sua, però, il Nazareno non ha cercato di convincere nessuno. Lui si è solo messo a raccontare una storia, a dare la buona notizia (e pagando il prezzo, per primo, del cambiamento che essa comporta). Vangelo significa, appunto, “buona novella”. Questo annuncio è il regno dei cieli: si è messo a raccontare la possibilità di “entrare nel regno dei cieli” come Gesù stesso promise, in croce, al buon ladrone. C’è stato, allora, chi si è messo ad ascoltarlo, l’ha seguito e a distanza tempo ha voluto dare una testimonianza scritta di ciò che il Maestro predicava nella Galilea di duemila anni fa.
Fa’ che gli altri parlino di te
Gesù ha messo in pratica quello che poi sta diventando una eccellente prassi nel marketing di tutte le attività di questo mondo. Cioè non devi parlare di te ma devi fare in modo che gli altri parlino di te. I brand migliori, ormai, fanno questo. Non è Apple che parla di sé ma sono i suoi fan entusiasti che ci danno la migliore testimonianza che convince. Quando stiamo cercando un libro su Amazon più del contenuto, della presentazione e di altri aspetti ancora ciò che ci colpisce sono le recensioni di chi lo ha già acquistato. Questa si chiama Brand Advocacy: il sostegno incondizionato al brand. Sono i clienti entusiasti che approfittano di ogni occasione per parlare bene del marchio, dei suoi prodotti e dei suoi servizi. Questi clienti vengono chiamati Brand Ambassador: gli Ambasciatori del Brand, sono quelli che prendono il tuo vessillo e lo portano nel mondo, un po’ come Paolo Di Tarso fece con la predicazione di Gesù. Fu lui a farla conoscere in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre. Infatti è riconosciuto come il più grande comunicatore della storia.
Parla a quelli che conosci
Come fare all’inizio? Devi prendere esempio da Gesù: parla alle persone che conosci, a quelli vicino a te. Comincia a raccontare loro una storia. Se non hai clienti inizia dal prossimo. Se non conosci centinaia di individui ma ne conosci uno solo parti dal nutrire quello, come diceva Madre Teresa di Calcutta. Se operi da diversi anni e un po’ di clienti ce li hai allora inizia a predicare loro e aiutali. Dai il massimo che puoi senza pensare ai guadagni. Distribuisci loro più risorse possibili. Vedrai che prima o poi saranno i tuoi discepoli, i tuoi Brand Ambassador. È qui che comincia il successo, senza spendere enormi cifre in pubblicità.