La Roma del Nuovo Rinascimento

Jeff Bezos è stato di recente in luna di miele a Roma con la sua nuova moglie Lauren Sanchez. Si è trattato però di un soggiorno dedicato anche a nuovi progetti. Infatti ha visitato il Colosseo con il preciso intento di dare il via a dei restauri che consentirebbero di ospitare in questa location degli eventi high tech. Appresa ieri la notizia in modalità flash ho chiesto a Dall-e di immaginare “una foto di uno show high tech nel Colosseo di Roma” che è quella che ho postato qui sopra. Siamo di fronte ad una delle grandi possibilità per Roma di mettere in cantiere il suo futuro. La giunta del sindaco Gualtieri ha da tempo dato incarico diretto all’architetto Stefano Boeri di costruire un grande piano di rigenerazione urbana: il Laboratorio Roma050 – il Futuro della Metropoli Mondo. Inoltre la città si prepara al Giubileo del 2025 e all’Expo del 2030, data per la quale dovrebbe anche essere recuperata e completata con una nuova funzione la Vela di Calatrava.

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Perché è importante evitare di puntare il dito quando le cose non vanno bene

Foto di Ketut Subiyanto.

Di chi è la responsabilità se le cose non vanno come vorremmo? In tanti puntano il dito all’esterno in questi casi. Succede spesso che si comincia un’attività e già alle prime difficoltà s’iniziano a distribuire le colpe di qua e di là.

Ricordi la favola de La volpe e l’uva raccontata sia da Esopo sia da Fedro? In essa si accusano le circostanze e si evita di guardare quelle che sono le proprie incapacità. Per esempio si accusano gli altri di non averci capiti oppure si considerano non maturi i tempi oppure ancora si dà la colpa al governo, alle tasse, alla guerra. Tutte scuse.

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Un viaggio tra le generazioni del cinema da sostenere

Uno scatto del GFF nel piazzale del Municipio di Oria durante la prima edizione.
Foto di Vincenzo Almiento.

C’è un viaggio tra le generazioni di gente che ha fatto o che sta iniziando o che vorrebbe fare la storia del cinema che è iniziato nell’estate del 2021 e che tenta di proseguire il suo percorso. Ora ha bisogno del tuo aiuto. Ho cominciato a raccontarlo parlando della grande fame di Oria, dove è nato e dove si svolge. Ho proseguito promuovendo il workshop per attori tenuto poco tempo fa come evento preparatorio, che ho anche recensito. Voglio qui spiegare meglio di cosa si tratta e perché è importante sostenerlo.

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Attraversare Roma

Foto di Alex Zhernovyi.

La Roma di oggi è una stratificazione di tante epoche, città, momenti storici, segni lasciati da tante vicende ed è tuttora un fluire e un mescolarsi di quartieri, di mondi a sé stanti persino, di cittadini e turisti a volte superficiali e dannosi e altre volte alla ricerca di un senso di appartenenza o di vicinanza ad una civiltà, come quella romana, che un tempo ha regalato bellezza, arte, cultura, civilizzazione, un certo modo di essere al mondo all’insegna di grandi ispirazioni ed idee. Certo, tutto questo è più facile vederlo andando al Colosseo, ai Fori Imperiali, al Pantheon. Mentre se ne perde la cognizione in non-luoghi come il piazzale della stazione Termini e i suoi dintorni, per esempio.

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La vita e il dolore nella vita degli attori

La vita è la linfa dell’arte. È essa che nutre un artista. Quest’ultimo più affamato è e più fa esperienze che lo formano e lo fanno crescere. Un assunto questo che gli artisti conoscono bene e che mettono in pratica, a un certo punto per abitudine. Più o meno viene suggerito in qualsivoglia corso per attori o libro di andare per strada il più possibile, di conoscere le persone, di osservarle, di interagirci ecc. Buona parte della maestria deriva da questo. Diventa anche parte del tuo stesso essere nel mondo e di avere a che fare con gli altri. Si vede nei tuoi stessi modi e persino negli occhi che cercano le situazioni di vita più disparate. È la prima impressione che ho avuto con Giorgio Vignali, coach con il quale ho avuto la possibilità di confrontarmi. Lo avevo già introdotto ai lettori del blog parlando del workshop che ha tenuto l’1 e 2 ottobre 2022 a Oria (Br), come evento di preparazione alla seconda edizione del Generation Film Fest.

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L’anno di Gigia

Foto di Antonio Friedemann.

A piccoli passi e con il suo bastone in una mano, Luigi conduceva con l’altra Gigia, la scimmietta che da due anni a questa parte viveva con lui, dopo che era stata trovata moribonda in un fossato, saltata fuori forse da qualche circo di passaggio. Era piuttosto irrequieta e non poteva tenerla con sé in casa. Nella prima settimana aveva rotto il televisore, un candelabro, piatti e bicchieri. Così l’aveva sistemata in una grotta sul monte dietro casa, anche se faceva un po’ fatica a raggiungerla.

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Il marketing digitale spiegato in tre semplici mosse

Foto di ANTONI SHKRABA.

La gran parte della nostra vita ha a che fare con persone che per tanta parte del giorno e della notte hanno a che fare con dei device, soprattutto con lo smartphone. Le nostre relazioni passano da questo aggeggio a cui prestiamo di continuo attenzione, perché cerchiamo un’informazione, vogliamo sapere che tempo farà, scriviamo a qualcuno, guardiamo video e storie ecc. Che si tratti dunque di organizzarsi con gli amici per andare a funghi o di promuovere la gita della parrocchia o di trovare lavoro o di promuovere prodotti e servizi dobbiamo fare i conti con questo: sono passati i tempi in cui bastava un cartellone o un annuncio sulla rubrica economica del giornale locale.

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I pattini di Giacomo

Foto di Andrea Piacquadio.

Pioviggina, le gocce toccano il suolo ed evaporano. C’è afa e il respiro è un po’ pesante. Maledetto scirocco pensava fra sé Bartolomeo mentre apriva il portone della chiesa come ogni giorno alle nove. Un’ora dopo, di solito, arrivava don Gino che gli diceva un po’ le cose da fare, come preparare la chiesa per qualche funerale al pomeriggio o matrimoni per l’indomani. Oppure c’era qualche stanza per il catechismo da pulire o magari c’era da andare a pagare qualche bolletta. Ci teneva il parroco a tenere aperta la chiesa al mattino, anche se non veniva mai nessuno, o quasi. Ma quel giorno di inizio Ottobre il meccanico del paese venne a raccomandare la sua anima al cielo.

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Quella volta che fui sequestrato dalle Brigate X

Mi sequestrarono e mi rapirono per diversi giorni. Avvenne il 14 Febbraio 2018. E pubblicarono la foto del mio rapimento con il giornale in mano, come facevano negli anni ’70 i sequestratori. Mi fecero tante domande alle quali risposi. Si firmarono come Brigate X e non ho mai capito chi fossero e perché mai volessero parlare proprio con me. Io cercai di parlare in franchezza con loro e di fare in modo che svelassero le ragioni del loro gesto ma ben poco trapelò.

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Il bambino re e la pubblicità

Domani porta un tuo disegno a scuola, riceverai un fantastico regalo! Strappai dalle mani del tizio il volantino all’uscita di scuola e prima ancora di fare i compiti mi misi a disegnare un bel re. Un re con la corona in testa, la spada, il mantello rosso e il castello sullo sfondo. Un re che cavalcava un bel cavallo bianco e che aveva la barba. Tutto bello colorato e che mi ricordava le figure del corteo con tanto di tamburi e bandiere del paese che mio padre filmava con la sua cinepresa in super 8. E che regnasse dall’alto del colle sopra la scuola dove vivevo. E che con la sua spada infilzasse ladri, assassini e criminali.

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