Come iniziare ad avere successo

Foto di Brett Jordan da Pexels.

Di fronte al successo ci sono due atteggiamenti: da una parte chi lo desidera e cerca di averlo e dall’altra chi la rifiuta, persino, questa parola. È chiaro che i primi hanno delle possibilità mentre i secondi vivono una vita in cui, quasi di sicuro, non raggiungono grandi obiettivi. Di solito si guarda a grandi personaggi come Bill Gates, Elon Musk oppure a grandi attori come Robert De Niro, Al Pacino, oppure ancora a grandi sportivi come Valentino Rossi ed altri come persone che hanno ricevuto in dono un destino di successo. Si pensa che abbiano una grande fortuna e che le loro capacità siano innate e quindi irraggiungibili dai più. Chi si avvicina alla programmazione neuro-linguistica o chi, in modo più semplice, ascolta qualche coach sente parlare del cosiddetto “modeling”, cioè del comportarsi secondo un modello.

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La bucket list delle 101 cose da fare nella vita

Foto di Suzy Hazelwood da Pexels

Quanti giorni ti restano da vivere? Chi ti assicura che non muori fra qualche anno o mese o giorno o fra cinque minuti? Scongiuri a parte, questo mi chiese una volta il coach americano di recitazione Bernard Hiller in un suo workshop. E ieri, primo Aprile 2022, mi è capitata una esperienza analoga. Al Wake Up Call di Alfio Bardolla, Giacomo Bruno, che lo ha aperto, ci ha fatto strappare da un metro gli anni vissuti finora. Poi ci ha fatto togliere gli anni fra gli 82 (età media ottimistica) e i 100 (ai quali pochi arrivano). Poi ci ha fatto togliere un certo numero di anni che passiamo dormendo. Risultato: a 48 anni non è che mi rimanga molto tempo…

L’esercizio del metro non h alcun valore di previsione, non è detto che morirò a 67 anni, può darsi che io lasci il mondo prima o dopo ma serve a far capire quanti anni effettivi di lucidità e di energia restano per far davvero quel che conta.

Mi sono detto, cazzo, questo è il momento di vivere. O ora o mai più! E questo lo so bene dal momento che ho visto morire mia madre e mio padre prima che diventassero anziani e mio fratello Mimmo nel 1997 quando aveva ancora venti anni! Poi più tardi ci è stato chiesto di scrivere la nostra bucket list, cioè la lista delle 101 cose da fare prima di morire. Del resto c’è proprio una specifica tecnica dei 101 desideri che Igor Sibaldi spiega bene. Allora ecco ciò che voglio realizzare io. Da questo momento in poi vivo solo per realizzare queste cose. Non ho più tempo per le stronzate! Spero di spuntare ad una ad una tutte le voci. Ci lavoro su ognuna ma senza assilli. Come insegna il mio mentore spirituale Deepak Chopra, ai dettagli ci pensa l’universo. Le intenzioni sono come i semi che si affidano alla buona terra.

Man mano che realizzerò questi desideri tornerò qui per aggiornarli barrandoli.

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Conosci i tuoi clienti con sondaggi e Buyer Personas

Domanda-sondaggio
Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

Se hai un cliente è bene che tu conosca tutto di lui e lo renderai la persona più soddisfatta e felice del mondo. Se ne hai diversi, tanti magari, com’è bene che sia, puoi ancora sapere tutto di loro e personalizzare al massimo grado possibile servizi e prodotti. Se sono così tanti che umanamente diventa impossibile ricordare nomi, età, luoghi e altri particolari usa le Buyer Personas: trasforma tutte le informazioni che hai di loro in profili ideali con tanto di nome e cognome di fantasia e stili di consumo e di vita. Chiediti ad esempio Mario Bottazzi (tanto per inventarmi un nome e non farci rime alla Pierino 😀 ) che cosa fa nella vita, se ha famiglia, come passa il tempo libero, che passioni ha. Non limitarti a ciò che compra o meno da te e se ne è soddisfatto o no. Queste info erano sufficienti cinquanta anni fa. Ora le persone che interagiscono con i brand sono molto evolute in termini di relazioni e interazioni. Se non hai compilato almeno fra i tre e i cinque profili diversi di Buyer Personas il modo migliore per farlo è attraverso un sondaggio. Prendi i dati che ne emergono e immagina queste persone, fanne una fotografia e tienila sempre davanti.

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Giornata mondiale del teatro 2022: perché e come celebrarla

Attore sul palco
Foto di Genaro Servín da Pexels.

Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Teatro. È un giorno per celebrare tutte le forme di teatro, in cui attori, registi, drammaturghi e tutti coloro che lavorano in teatro si riuniscono, nei luoghi fisici ma anche online, e condividono il loro lavoro. È un momento per ricordare l’arte del teatro e tutto ciò che ha da offrire. Il teatro è un potente strumento per la narrazione e l’espressione di sé e può essere utilizzato per promuovere il cambiamento sociale e i diritti umani. Può anche aiutare a riunire le persone e creare un senso di comunità.

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L’Intelligenza Artificiale sta cambiando il modo in cui scriviamo e pensiamo

Pc e smartphone

Sta cambiando l’approccio alla scrittura aiutandoci a essere più concisi e precisi

In passato, per scrivere un documento, si dovevano raccogliere tutte le informazioni necessarie e poi inserirle. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, questo non è più il caso. Essa può ora aiutarti a raccogliere tutto il necessario e scrivere in modo più efficiente. Questo perché l’IA può mettere insieme più fonti e identificare quelle più importanti. Inoltre, può aiutarti a garantire che i tuoi documenti siano accurati e concisi.

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Il personal branding di Skande

Foto di cottonbro da Pexels.

Ho appena finito di leggere Fai di te stesso un brand di Riccardo Scandellari, in arte Skande. Come sottotitolo il libro recita: essere autorevole e ispirare fiducia. Seguo il blog di questo caro amico da qualche anno e cerco di trarne ispirazione per il mio personal branding che nel prologo viene definito come

l’atto di gestire il modo in cui una persona vuole essere percepita da chi la incontra online e offline.

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Tre creatori italiani da seguire e sostenere su Tipee

Foto di Victoria Borodinova da Pexels.

Quante risate mi sono fatto da ragazzino guardando i film di Bud Spencer e Terence Hill! E quante volte ho immaginato di essere come i Chips, Starsky e Utch, Sandokan, i protagonisti di Alla Conquista del West, Star Trek, ecc. E quanti sogni, quante emozioni, anche grazie a cartoni animati come Lupin III, Belle e Sebastien, L’uomo tigre, Mazinga Zeta, la sexy aliena Lamù, mio primo amore. Sono diventato fan di tanti attori, personaggi, cartoni, comici ecc. Di alcuni lo sono da una vita, anche se non ci sono più, di altri lo divento man mano che ne scopro di nuovi. Una volta, prima che arrivasse il web, potevi seguire i tuoi personaggi preferiti solo collegandoti al canale televisivo che li trasmetteva all’ora stabilita e leggendo di tanto in tanto qualcosa su di loro su Tv Sorrisi e Canzoni. Per il resto potevi lavorare di immaginazione. E vi posso assicurare che su Lamù ma anche su Margot e persino su Lady Oscar ho lavorato tanto di fantasia. E, aggiungo, che anche il catalogo di Postal Market poteva scatenare tante idee.

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Gandhi, la verità e il lavoro

Oggi, 2 ottobre 2021, si celebra l’anniversario della grande anima dell’India, il padre della disobbedienza civile: Mohāndās Karamchand Gāndhī. Esso coincide con la Giornata internazionale della nonviolenza voluta dalle Nazioni Unite. Un uomo dal grande fascino per me, al quale penso spesso sin da quando, da adolescente lessi sua autobiografia La mia vita per la libertà che mi fece entrare nel vivo delle scelte, dei dubbi, delle illuminazioni che lo portarono ad ottenere l’indipendenza per il suo paese dall’Impero Britannico.

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Una cosa sola: il segreto per una vita di successo e senza rimpianti

Chi troppo vuole nulla stringe. Quante volte hai sentito questo adagio e ti sei detto che non puoi stare dietro a troppe cose? E hai cercato di ridurre i tuoi impegni, i tuoi interessi, le tue uscite, le voci sulla lista della spesa, la quantità di telefonate che fai ogni giorno, ecc. Se lo hai fatto sei sulla strada giusta. Ma ora devi dare retta a un proverbio russo che dice:

Se dai la caccia a due conigli non ne prenderai nemmeno uno.

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Santa Maria del Casale, tra leggende ed ex voto

Facciata della Chiesa di Santa Maria del Casale a Brindisi.

Santa Maria del Casale di Brindisi è una chiesa in un non-luogo, con accanto i depositi della seconda guerra mondiale dell’aeroporto militare, separati dal filo spinato, un po’ più in là le sagome degli aerei di linea e gli hangar, le auto di chi approfitta del piazzale per parcheggiare ed evitare le tariffe dell’aeroporto civile e poi via Maestri del Lavoro d’Italia, un’anonima via non solo nel nome ma anche nelle sporadiche abitazioni. Trovi l’edificio procedendo dal centro sulla via per San Vito dei Normanni e poi dopo la caserma dei pompieri imbocchi per il Casale che è un po’ quel quartiere giardino, almeno nelle apparenze, che si può vedere passeggiando sul porto di Brindisi da dove si vede, ai piedi della scalinata delle colonne terminali della via Appia, il monumento al marinaio che spesso è la cartolina della città. Ma davanti all’edificio medievale non sembra di essere in un giardino. Questo ho pensato durante la mia prima visita ad esso ieri, 28 settembre 2021. Siamo in un posto isolato, con vetri rotti per terra di qualche parabrezza sfondato dai ladri. Qui se un giardino c’è è quello all’interno del chiostro, al quale si accede dalla sagrestia, peraltro chiuso sulla strada da un più che necessario cancello.

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