C’è un tipo che da tanto tempo a questa parte dice di essere me. Si spaccia proprio al mio posto e usa il mio nome e cognome: Giuseppe Vitale. Io a malapena lo conosco. Quel che so è che in realtà qui dentro siamo tanti, mica uno solo. Nella ma mente, nel mio cuore, nella mia anima ci sono tanti demoni. Questo so per certo.
Non so chi sono
Morale della favola mica so chi sono. Sarebbe troppo facile! M’illudo di definirmi ma ogni giorno mi sorprendo perché ne so meno di niente. Questo tizio che fa finta di essere me di recente ha rilanciato l’idea di essere pagato per non fare nulla. Mi sembra assurdo!
Un artista
Dice di essere un artista. E che noia questi artisti! Ma poi artista di cosa? Di cinema? Di teatro? Di racconti? Di due cocomeri che ci fa con il blog, con i post, con le cose di cui parla? Ci rendiamo conto? Ci parla di sedie vuote che da sole fanno teatro. È pazzo! È fuori di sé. Non sa quel che dice. Parla al vento nel deserto come Giovanni Battista. Infatti ogni tanto gli prende l’embolo filosofico-teologico-profetico dei miei stivali. Si definisce un attore-filosofo. Ma chi si crede Adriano Celentano per caso? Andasse a ballare Yuppi Du allora!
L’assurdo
Questo Giuseppe Vitale sembra mettere in discussione il concetto stesso di “arte” e “artista.” Mentre molti cercano la grandezza attraverso capolavori riconosciuti universalmente, lui sfida l’idea dell’artista come genio o creatore di opere maestose. Dice che l’attore è un mezzo artista. Chi lo capisce? Con lui, l’arte sembra emergere dalle ombre dell’ordinario, dalle pieghe degli oggetti di tutti i giorni. È come se Giuseppe si fosse alleato con l’assurdo e l’irrazionale per farci dubitare di tutto ciò che pensavamo di sapere sull’arte.
Il tuo 🎫 biglietto
Ora, il tuo destino è scritto tra le stelle dell’assurdità. Lascia un commento con il tuo pensiero su Giuseppe Vitale e unisciti a noi nell’esplorazione di questo straordinario Quadrante dell’Arte. È un’offerta che non troverai da nessun’altra parte, e il tuo biglietto d’ingresso è il tuo commento!