Il valore di conoscenza ed esperienza

Foto di Julia Larson.

Prima di buttarti in sforzi più grandi di te e di cui sai poco o nulla occorrono conoscenza ed esperienza, almeno dei rudimenti. Vuoi sciare in alta montagna? Iscriviti a un corso di sci prima magari. Vuoi sollevare bilancieri più pesanti degli altri? Inizia con venti o trenta chili intanto. Vuoi vincere un gran premio di formula uno? Impara a guidare veloce prima. Va bene pensare in grande, ci ho anche scritto un articolo per invitare a fare questo. Prima però comincia dall’inizio, da quel che puoi fare.

Ad alcuni apparirà scontato ma posso assicurare che tanti ignorano questo passaggio o non ci fanno caso. Un sacco di gente si butta nello scrivere romanzi o addirittura saghe alla Harry Potter senza aver mai scritto nemmeno un raccontino. O senza aver letto un libro o consultato una guida sulla scrittura. In tanti mi dicono che vogliono recitare in spettacoli teatrali e prima di allora non hanno nemmeno mai detto una parola in pubblico.

Amiamo i grandi risultati, vogliamo diventare ricchi più di Paperon de’ Paperoni ma non abbiamo nemmeno idea di come mettere da parte il primo centesimo. E questo a vari livelli. Spesso tante persone mi parlano dei loro progetti o vogliono coinvolgermi in qualcuno di questi senza aver mai sviluppato o tentato, almeno, di avere la benché minima competenza in proposito. E quindi non hanno nemmeno idea di cosa c’è da fare, di che lavoro c’è dietro, di quali sono i tempi, i costi e di quali sono le conseguenze di un’azione piuttosto di un’altra. E da questo possono nascere incomprensioni e stress. Perché nella mente di chi non sa c’è tutto un film ideale di come dovrebbero andare le cose.

La maggior parte delle volte per questi motivi sono costretto a declinare inviti e richieste. Devi prima guadagnarti una credibilità in un settore. Solo dopo puoi pretendere di fare dei passi importanti. Se vuoi fare il fotografo per esempio devi avere prima un tuo portfolio da mostrare, anche minimo. Alla Nasa sognano i viaggi intergalattici alla Star Trek e il motore a curvatura. E per il momento stanno cercando di risolvere i problemi dei viaggi di prova del progetto Artemis per il ritorno dell’uomo sulla luna. Invece in tanti ignorano la fase di apprendimento e di test.

Per questo tante idee finiscono nel dimenticatoio, molti progetti si arenano sin dall’inizio, un sacco di imprese vanno incontro a fallimenti e naufragi. E si finisce quasi sempre per dare la colpa alla sorte, agli altri, al governo ecc. Invece è solo questione di esperienza, di crescita, di evoluzione. E di domande giuste. Per esempio potremmo chiederci: da dove posso iniziare? Che cosa posso fare ora? In cosa posso migliorare anche dell’1% quel che sto facendo? Qual è il prossimo passo? Che cosa è alla mia portata e cosa non lo è ancora?

Ci piacciono le sfide e i grandi successi ma ci dimentichiamo che perché siano alla nostra portata ci dobbiamo arrivare passo dopo passo in una strada che è lunga, con tanti ostacoli, difficile e nella quale nessuno o quasi farà rullare i tamburi per noi. C’è un lungo lavoro preparatorio e in totale anonimato, o quasi, e nel quale i progressi possono anche essere molto, molto lenti. Anche per questo serve la pratica che si sviluppa un po’ alla volta. E nella quale è necessario iniziare dal principio. Prima imparo l’alfabeto e poi a scrivere. O sbaglio?

Ti sei mai trovato a pretendere di fare chissà cosa e poi ti sei accorto che dovevi iniziare dalle basi? O sei stato testimone di casi simili? Parlane nei commenti, può aiutare tante altre persone. Grazie.

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