La riconquista di Roma: tornare nell’urbe per la mia carriera

“Roma nun fa’ la stupida stasera / Damme ‘na mano a faje di’ de si’ / Sceji tutte le stelle piu’ brillarelle / Che puoi e un friccico de luna / Tutta pe’ noi” canticchiava di tanto in tanto mia madre quando ero piccolo. Credo che il mio primo amore per Roma sia nato con le parole e la melodia di Rugantino, commedia ambientata nella Roma del 1948. Quel film fu proiettato per la prima volta nel 1973, quando i miei erano appena sposati e mancava un anno alla mia nascita. Quella città era ed è un mito che vibrava nelle canzoni di Lando Fiorini, Claudio Villa, Gabriella Ferri, Nino Manfredi e poi Antonello Venditti, Franco Califano, Luca Barbarossa…

E negli anni ’80 questo mito mi si presentò davanti con tutta la sua magnifica bellezza in una gita indimenticabile che feci con mio padre: un giorno in cui mi ritrovai davanti alla maestosità del Colosseo, l’incomparabile magnificenza delle fontane di Piazza Navona, la sontuosa grandiosità di Piazza San Pietro che a ripensarci mi commuovo ancora oggi, che sono passati quasi quarant’anni da quel giorno.

Perciò quando terminai le superiori nessun dubbio ci fu nella mia testa sulla destinazione per i miei studi. Mi affrettai a vincere ben due borse di studio (una grazie alla comunità di Villa Nazareth) e mi piazzai nella casa dello studente accanto a quella che continua ad essere una delle università più prestigiose al mondo, La Sapienza. Passai qui i miei primi anni romani tra le due principali stazioni della città: Termini, con tutto il suo carico di architetture e atmosfere umbertine, e Tiburtina, che è sempre stata un po’ un cantiere aperto. E nell’università il mio amore per il teatro, oltre che per la letteratura, la filosofia, la storia, potè nutrirsi di corsi straordinari.

Ma a ventitré, ventiquattro anni ti rendi poco conto di ciò che vuoi davvero, di ciò a cui sei chiamato, della tua strada più autentica. Così lasciai la città. Anche se dopo svariati anni vi feci ritorno, a più riprese, stabilendomi in essa a volte per sei mesi e a volte per un periodo ancora più lungo. Comunque mi laureai a Roma con tanto di festa in un locale a Boccea. Intorno al 2007-2008, poi, vi ho vissuto un altro biennio nel Quartiere Africano, nei pressi di Piazza Sant’Emerenziana. Ricordo in modo sempre vivo ogni volta che passavo da via Veneto e poi da Piazza Barberini per recarmi nel Tridente, mio luogo d’elezione in quel periodo. E poi ancora c’è stato il mio matrimonio a Marino, comune a pochi chilometri dall’urbe, e alcuni mesi passati negli studi televisivi Fabrizio Frizzi a via Ettore Romagnoli, nel quartiere Nomentano.

Il mio ultimo viaggio per tornare a respirare in questa città risale a Novembre 2021. Quindi sono più di quattordici mesi che non vi metto piede. Troppi. In un precedente post h scritto già che ora tutte le mie strade mi riportano a Roma. Ed è ora di annunciare che ho l’obiettivo di tornare a viverci. È un richiamo che sento più forte ogni giorno, una voce sempre più presente, insistente. Immagino solo qui e in nessun altro posto ormai la mia esistenza, sperando che ora la città eterna mi adotti per sempre. E mi viene da cantare: “e so’ più vivo, e so’ più bono, no, nun te lasso mai, / Roma capoccia der monno ‘nfame”.

Ci sono ragioni oltre che di amore sconfinato per questa città, di legame con quella che io chiamo “la città aperta”, una metropoli che deve declinare la sua cultura con le sfide di oggi come l’essere multi-etnica, ad esempio. E nonostante i vari decentramenti la centralità delle produzioni cine-teatrali e televisive, la presenza nutrita di una comunità di attori e artisti e le possibilità formative sono per me stimoli imprescindibili rispetto ai quali desidero tornare a confrontarmi.

Ho quindi deciso che racconterò in questo mio blog e nei canali social come Instagram, TikTok, Facebook, Twitter e Linkedin in cui sono presente il mio progetto di tornare a vivere a Roma, con post, articoli, risorse, idee, suggerimenti dati e ricevuti. Ancora ho poco chiaro quando ci riuscirò, le mie previsioni sono per la fine del 2023. E quindi il mio sarà il diario di chi ci riprova alla soglia dei 50 anni e con risorse che al momento sono insufficienti, per la verità, per fare questo passo. Ma sono convinto che ce la farò e che questa volta vi resterò.

Ti chiedo allora di unirti a me in questa avventura, di diventare parte integrante del mio viaggio verso il ritorno nella città dei miei sogni. Se anche tu condividi l’amore per la Città Eterna, ti invito a seguirmi, interagire con i miei contenuti e condividerli con amici e conoscenti appassionati di arte, cultura e spettacolo. Insieme possiamo creare una comunità di persone che si sostengono a vicenda per realizzare i propri sogni nella magnifica cornice romana.

Perciò, ti chiedo un semplice gesto: lascia un commento qui sotto con i tuoi consigli, le tue esperienze o semplicemente un messaggio di incoraggiamento. Condividi con me la tua storia, le tue idee e le tue risorse. Ogni contributo è prezioso e rappresenta un passo avanti verso il mio obiettivo.

Inoltre, se conosci qualcuno che potrebbe essere interessato a collaborare con me nel mio percorso artistico o offrire supporto in termini di risorse finanziarie o umane, ti prego di metterci in contatto. Puoi scrivermi via email se vuoi o attraverso WhatsApp. La forza di una comunità sta nel mettere in rete le proprie conoscenze e competenze per aiutarsi in modo reciproco.

La tua azione è molto importante: un semplice commento, una condivisione, un’idea o un contatto possono fare la differenza per qualcuno che cerca di realizzare il suo sogno. Grazie di cuore per il tuo sostegno! Condividerò qui con te le prossime tappe del mio viaggio verso il ritorno nella città che amo: Roma. Lascia che il nostro amore per questa città straordinaria ci unisca e ci guidi nel costruire un futuro migliore e più luminoso, insieme.

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Massimo
Massimo
1 anno fa

Buon ritorno all’Urbe… break the legs