Nutrire i demoni invece di combatterli

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C’è chi si abbuffa di cibo, chi di alcool o droghe, chi di lavoro. Dentro di noi ci sono chissà quanti demoni e il bello è che possono diventare i nostri migliori alleati. A patto che si impari a nutrirli.

I demoni nel Vangelo

Nel Vangelo di Marco al capitolo 16 Gesù parla di “segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni”. Al capitolo 5, sempre di Marco, sono già comparsi questi demoni quando Gesù chiede allo spirito immondo dell’indemoniato gadareno “Come ti chiami?”. E la risposta è: “Mi chiamo Legione… perché siamo in molti”. In ognuno di noi albergano molti demoni. Non c’è bisogno che si manifestino spingendoci a fare cose bizzarre come si vede nei film con esorcisti. Ciascuno ha dentro se stesso una moltitudine di spiriti. Tu sei convinto di essere te stesso, ti senti qualcuno, fatto in un certo modo ecc. Amico mio, se tu potessi vedere quanti inquilini ti porti dentro…

Cos’è un demone

Ma che cos’è un demone? E perché saremmo tutti indemoniati? In greco Daimòn è il genio sovrumano, una sorta di divinità protettrice, simile al Ginn: non il liquore, il gin, ma i folletti citati nel Corano. Queste divinità osservano la azioni degli uomini e li difendono. Con il Cristianesimo ✝, però, il demonio diventa uno spirito maligno, da scacciare appunto, come riferisce il Vangelo. Ma se recuperiamo l’antico significato la prospettiva cambia. E questo ci giova molto. Ci favorisce nel nostro rapporto con Dio. Infatti se scacci un demone questo va a chiamare gli altri e la situazione peggiora. Quante volte hai combattuto un vizio e hai ottenuto il risultato contrario, amplificandolo?

Nutrire i demoni

Non è quindi la resistenza che ci aiuta. Semmai, un demone va nutrito. Ne è convinta Tsultrim Allione autrice di Nutri i tuoi demoni. Lei è stata una delle prime donne americane a essere ordinata monaca, secondo la tradizione tibetana. Ripropone il metodo del dare forma e sfamare le forze interiori di cui parliamo anziché combatterle che è stato in origine elaborato dalla maestra buddista dell’XI secolo Machig Labdrön.

Qualcosa di analogo fece anche Gandhi la cui rivoluzione nonviolenta iniziò con una sorta di cerimonia del the e dei biscotti offerti all’ufficiale inglese che era andato ad arrestarlo e che andò via, invece, convinto della bontà delle idee del leader indiano.

La pratica

Forte, potente, molto potente direi sta roba qua. La sto sperimentando da qualche mese. E tornerò a parlarne, anche perché secondo me Gesù non scacciava ma nutriva i demoni anche lui. Era troppo scaltro per non averlo capito, credo. Ma di questo avremo occasione di discutere. Intanto prendi questo libro e usa anche tu la semplice pratica in 5 passi. Ti porta via solo mezz’ora. Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi 😉 E iscriviti al mio canale WhatsApp o Telegram per gli aggiornamenti.

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