«È tutto scritto» mi sono sentito spesso dire da mia madre e da altre persone. «Ognuno di noi hai un destino» continuava lei, come sostengono anche alcuni. «Ma allora noi che ci stiamo a fare», pensavo io. E la nostra libertà che fine fa? Insomma, siamo o no artefici del nostro destino come pensò tra i primi Appio Claudio Cieco inaugurando un filone di pensiero che collega la storia di Roma a quella del Rinascimento e oltre?
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