I miti di fondazione delle città e il loro racconto

Foto di jimmy teoh.

Chi ha fondato Roma? Romolo che, secondo la leggenda, tracciò il primo confine della città. Il fratello gemello Remo lo scavalcò e fu quindi ammazzato. Quella che dunque diventerà la caput mundi ha il suo mito fondativo sul fratricidio. Nessuno può osare andare oltre il solco tracciato perché sarà giustiziato, fosse anche un consanguineo. Sembra così che il primato del diritto sia al sicuro. Roma nascerebbe dunque dal suo confine ed è cittadino chi ci sta dentro ed è escluso chi sta fuori. Ne argomenta Paolo Rumiz in Appia in una sua discussione con Aglaia McClintock. E tale citazione ci serve per introdurre una domanda: perché andiamo alla ricerca dei fondatori delle città?

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Francesco D’Assisi e Federico II

Foto di Magali Guimarães.

Francesco D’Assisi è stato davvero un giullare, cioè un attore di strada medievale, che ricorreva nelle sue predicazioni a tecniche affabulatorie e d’intrattenimento. Si autodefinì giullare, questo è certo, andando contro l’editto di Federico II che metteva al bando questo tipo di figure. L’imperatore infatti non amava la satira, come dimostrato dagli studi sulla scuola poetica siciliana. Nel suo Contra Joegulatores Obloquentes invitava a insultare e bastonare i giullari.

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Fare impresa con l’arte e la cultura

Foto di Arantxa Treva.

L’artista è spesso visto nell’immaginario collettivo come un dandy, un povero spiantato che non ricava da vivere dalla sua arte. Il più vasto campo della cultura è poi appannaggio delle grandi istituzioni, delle fondazioni, degli enti, ecc. O almeno così pare. Infine, salvo l’isola felice di Hollywood dove ci sono cachet fantasmagorici solo per gli attori di punta, anche chi decide di fare del cinema la sua arte sembrerebbe che si auto-condanna ad una vita difficile. L’arte pura si ritiene sia lontana da risvolti commerciali come accade per le band musicali che quando conoscono un successo maggiore dei primi tempi vengono tacciate di essersi svendute. Insomma, con la cultura non si mangia come avrebbe detto Giulio Tremonti anni addietro, anche se di recente ha smentito di aver affermato questo.

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Il problema dello spazio teatrale nella scena contemporanea

Foto di Hisham Zayadnh su Pexels.

Il palco a una certa altezza e la platea giù, il teatro come luogo e come struttura che conosciamo oggi in Italia, è il luogo peggiore dove rappresentare uno spettacolo teatrale. Si chiama sala all’italiana e nasce nel seicento per esigenze uditive, legate alla musica, che impediscono, di fatto, la visuale. Come scrive Fabrizio Cruciani in Lo spazio del teatro tale edificio è il risultato della nostra cultura che per tanto tempo ha dato spazio al melodramma che è per lo più uno spettacolo musicale. Altrove, invece, si affermavano nello stesso tempo altri modi di concepire lo spazio del teatro come quello elisabettiano in Inghilterra, o l’impianto vitruviano dello Schouburg di Amsterdam oppure ancora con il sistema dei tre carri spagnoli. Il continuare ad insistere sullo stesso tipo di struttura, soprattutto in Italia, vuol dire compromettere il modo stesso in cui concepiamo la messinscena e l’idea stessa di rappresentazione.

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Teatro e Turismo: luoghi, emozioni, opportunità

DALL· E 16-01-2024 09.28 – Un’immagine semplice ma accattivante per un articolo sulla fusione tra teatro e turismo.

Teatro e Turismo, un connubio tra due industrie che godono di buona salute un po’ in tutto il mondo e che promettono possibili ed inediti sviluppi. Ciò avviene in virtù delle caratteristiche della vita sociale degli esseri umani negli ultimi decenni: la fine o quasi della civiltà del lavoro e l’aumento del tempo libero determinano sempre più richieste di intrattenimento. Queste ultime in centri di consolidata tradizione teatrale sono soddisfatti dai cartelloni. A Broadway, a Londra, a Roma un turista è attratto anche dagli spettacoli teatrali e programma il suo viaggio anche in funzione di essi. D’altronde spesso certi copioni sono legati a eterminati luoghi, come accade, per esempio, nei miei lavori.

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Tre libri bestseller spirituali da leggere

DALL-E 04-01-2024 08.54 – Un’immagine che cattura il viaggio spirituale e la saggezza incarnata nelle filosofie Zen e Taoiste. In primo piano, un laghetto sereno e riflettente.

Uno studente chiese a Sozan, un maestro cinese di Zen: «Qual è la cosa più preziosa al mondo?».
Il maestro disse: «La testa di un gatto morto».
«Perché la testa di un gatto morto è la cosa più preziosa al mondo?», indagò lo studente.
Sozan rispose: «Perché nessuno può attribuirvi un prezzo».

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Tre romanzi da leggere che ti cambiano la vita

Ci sono romanzi che ti parlano sin dalle prime parole che leggi, mentre sei in libreria e inizi a sfogliare un titolo che ti ha incuriosito. Si tratta di narrazioni che da subito capisci che riguardano la tua vita, che ti danno una prospettiva sul mondo, sulle cose, su te stesso e che ti permettono di progredire e dalla cui lettura tu puoi esclamare «Ecco chiari i passi che anch’io devo, voglio e posso fare».

Una sensazione, questa, che mi ha accompagnato sin da quando, da bambino, mia madre mi spronava a leggere e rileggere i romanzi che anche lei aveva letto da ragazza. Ora non sono più tra i miei preferiti però li ricorderò con affetto non solo per i ricordi così dolci e premurosi di mia madre ma anche perché sono stati i miei primi compagni. Mi hanno trasformato. Ed allora anche io oggi voglio indicarti tre romanzi che ti cambiano la vita.

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I cinque migliori libri per attori di teatro

Foto di cottonbro da Pexels

Perché un attore, sia di teatro sia di cinema, dovrebbe dedicare tempo a studiare se stesso oltre il personaggio? La risposta si trova in una serie di opere che hanno definito l’arte della recitazione. Questi testi non sono solo manuali tecnici, ma veri e propri viaggi nell’anima dell’attore, che svelano come il processo di immedesimazione sia molto più di un semplice atto di memoria emotiva. Esploriamo come questi libri trasformano la recitazione da mera esecuzione a un’arte che respira vita

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Tre libri per prepararsi ai casting e avere successo come attore

Come si può trasformare la semplice recitazione in pura magia sul palco o davanti alla camera? In questo articolo esploriamo tre libri imprescindibili per ogni attore, che rispondono proprio a questa domanda. Dal potere trasformativo dell’insegnamento di Ivana Chubbuck al metodo giocoso e profondo di Marta Gervasutti, fino ai consigli pratici e saggi di Michael Caine, queste letture sono vere e proprie chiavi per sbloccare il pieno potenziale artistico di ogni attore.

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Tre libri per conoscere Oria e i suoi tesori

Il castello di Oria (Br) visto da Piazza Lama.
@giuseppevitaleattore Tre libri per conoscere Oria e i suoi tesori. #oria #salento #libri #giornatamondialedellibro2022 #turismo #cultura #ebrei #medioevo ♬ A fashionable song where time passes slowly(847776) – NARU

Sabato 23 aprile 2022 si celebra  la Giornata Mondiale del Libro che, tra le altre cose, promuove la lettura. È una delle iniziative più belle e proficue dell’Unesco che  l’ha istituita nel 1996. Ho deciso, perciò, da oggi 20 Aprile 2022 fino a sabato di parlare di una serie di libri su varie materie o luoghi che mi stanno a cuore. Cominciamo da questi ultimi o, meglio, dal posto in cui vivo, Oria, in provincia di Brindisi, cittadina del Nord Salento che, grazie ai suoi tremila anni di storia, di tesori ne ha tanti da conoscere e di ogni tipo. Oltre che meta turistica è oggetto di scavi archeologici e di numerosi studi.

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