A volte ti trovi davanti a un monitor come uno scrittore davanti a un foglio bianco quando sa che deve scrivere ma non ancora cosa. Perché poi il blocco dello scrittore è un cliché, in realtà quello scrive sempre lo stesso. Però può capitare per qualche istante che non sappia cosa raccontare in quel momento, da dove cominciare. Hai tante cose da dire ma non sai quale di queste far fluire. È come se tutte le idee volessero uscire tutte insieme e la porta s’intasa. Come un motore che s’ingolfa. L’eccesso di un momento ferma le cose. E allora ci sono dei momenti di silenzio. E in quei momenti, magari, torni al pensiero. Solo che i coach di oggi e i sapienti d’Oriente ti dicono di evitare di pensare. Tale è la disciplina che la mente in armonia con l’universo si allontana dai pensieri, che il più delle volte sono di separazione.
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