Il cuore del cuore della recitazione

Foto di Alessandra Pomarico.

«Oddio, mi ricorderò le parole? Mi sa che non ho ripassato abbastanza, spero che la memoria non mi faccia brutti scherzi». Questo pensano spesso o dicono certi attori, specie quando hanno avuto poco tempo e le battute da ricordare sono tante. L’altro pensiero che li preoccupa riguarda i movimenti che devono fare, in special modo quando la scena coinvolge un altro attore o, peggio, più attori. Ed allora nella fase di preparazione cercano di concordare ogni minimo dettaglio con gli altri: «Allora, tu ti sposti a sinistra, poi io ti prendo la mano e a quella battuta che dirai ci guarderemo, piano piano poi alziamo la testa verso l’alto torcendo il busto a destra e i piedi dall’altra parte…».

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7 eccellenti motivi per partecipare ad un incontro con un regista

Foto generata da DALL-E 2 con input ““Foto realistica di un incontro di un regista con il pubblico in una sala piena di persone.”

Il cinema ci affascina sempre e mai si smette di conoscerlo meglio. Al giorno d’oggi ci sono molti modi per essere coinvolti in questa meravigliosa arte. Uno di questi è partecipare a incontri con registi e altre persone che lavorano nel settore. E in questi giorni ho il piacere di promuovere attraverso questo blog l’evento organizzato dal Generation Film Fest con Alessandro Zizzo, cineasta del quale ho anche parlato nel mio ultimo articolo. Verrà a trovarci l’11 dicembre ad Oria (Br). Quindi oggi voglio condividere 7 eccellenti motivi per cui incontrare un regista ci aiuta a conoscere meglio questo mondo entusiasmante.

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Cinque semplici lezioni nella prevenzione e nel trattamento degli Ictus

Un momento della simulazione della chiamata al 118 in seguito ad un attacco ischemico, a cura della Croce Rossa.

Come prevenire un ictus? Che cosa fare quando si verifica? E come convivere con le sue conseguenze? Se n’è parlato durante un evento che l’associazione Aura aps ha tenuto ieri, Domenica 30 Ottobre 2022, ad Oria (Br). Per me è stata un’utile occasione, da una parte, per riflettere sull’afasia degli artisti e, dall’altra, per approfondire un po’ quella che potremmo chiamare la super-coscienza della vita. Ora vorrei qui fissare cinque punti essenziali emersi durante la serata e che possono servire a prevenire le ischemie, ad essere tempestivi e ad approcciarne le ripercussioni, ad ogni livello.

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10 modi in cui il teatro può animare la vita di un piccolo centro

Immagine creata con DALL-E. Chiave di ricerca: “Una foto realistica di uno spettacolo teatrale con attori e spettatori in un centro storico di una piccola città d’Italia”.

In paese ci si conosce tutti. È questo l’adagio che di bocca in bocca si ripete perché rispecchia la realtà di un piccolo centro intorno ai mille o cinquemila o dieci o quindicimila abitanti, come nel caso di Oria, cittadina messapica che fa parte del mio destino di vita da tanti anni e che continuerà ad essere importante per me, anche se a breve dovessi trasferirmi altrove. In altri termini siamo di fronte ad una comunità, al netto delle divisioni più o meno apparenti e delle polemiche che a volte sorgono. Ci sono paesini in Toscana dove tutti gli abitanti o quasi si ritrovano in un grande spettacolo teatrale nel quale ognuno ha un ruolo o in scena o dietro le quinte. Il caso più noto è quello di Monticchiello, frazione del comune italiano di Pienza, nella provincia di Siena, dove da tanti anni gli abitanti hanno dato vita al Teatro Povero in cui il teatro popolare tradizionale toscano ha spazi e progetti anche durante tutto l’anno. È questo un modo straordinario per animare la vita di questo borgo, fare cultura attiva e dare un grande contributo al turismo.

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La vita e il dolore nella vita degli attori

La vita è la linfa dell’arte. È essa che nutre un artista. Quest’ultimo più affamato è e più fa esperienze che lo formano e lo fanno crescere. Un assunto questo che gli artisti conoscono bene e che mettono in pratica, a un certo punto per abitudine. Più o meno viene suggerito in qualsivoglia corso per attori o libro di andare per strada il più possibile, di conoscere le persone, di osservarle, di interagirci ecc. Buona parte della maestria deriva da questo. Diventa anche parte del tuo stesso essere nel mondo e di avere a che fare con gli altri. Si vede nei tuoi stessi modi e persino negli occhi che cercano le situazioni di vita più disparate. È la prima impressione che ho avuto con Giorgio Vignali, coach con il quale ho avuto la possibilità di confrontarmi. Lo avevo già introdotto ai lettori del blog parlando del workshop che ha tenuto l’1 e 2 ottobre 2022 a Oria (Br), come evento di preparazione alla seconda edizione del Generation Film Fest.

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Il workshop di Giorgio Vignali per attori ad Oria

Foto di Lê Minh.

Dov’è il vero talento? In una qualche dote artistica più o meno sviluppata? In un qualcosa che sappiamo fare meglio di qualcun altro? In una capacità che tutti ci riconoscono e per la quale ci applaudono e riceviamo complimenti? La risposta è no. Il vero talento è nelle scelte che facciamo. E le migliori derivano dagli strumenti di cui si dispone. Più ne ho e più so usarli tanto più avrò possibilità di avere successo. Ecco perché il continuo apprendimento, la formazione costante, è ciò che ci fa crescere sempre di più come artisti. Specie quando ci si imbatte in qualcuno che è esperto in più discipline e che quindi ci può dare una visione più ampia sul mestiere che ci interessa.

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Dove studiare recitazione

Foto di Clem Onojeghuo.

La recitazione si studia ovunque, in particolar modo per strada, nei mercati di paesi e città, ovunque ci sia umanità. La domanda dove studiare recitazione è una di quelle classiche, come ad esempio come recitare o come si diventa attori, di chi vuole avvicinarsi a quest’arte e di solito si pensa ad accademie e grandi scuole. Oppure a maestri, mentori, ecc. Fosse così semplice chiunque va a un corso e riceve lezioni riuscirebbe a fare l’attore. Ma la faccenda è più complessa e ne parlerò in questo articolo.

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Come si diventa attori

Foto di isaac berrocal bravo.

Primavera del 1990, gita a Napoli ai tempi del liceo. In una vetrina di una libreria vedo una copertina nera con su scritto Fare l’attore. Prezzo: 42.000 lire (21,70 € di oggi). Non avevo con me i soldi necessari. Me li feci prestare da un compagno. La domanda che di continuo avevo in testa era: come si diventa attori? Sul pullman al ritorno verso casa lo divorai già. E nelle settimane successive lo lessi e lo rilessi di continuo. Non pensavo ad altro. Mi chiedo di continuo ancora oggi a 48 anni la stessa cosa e ne voglio parlare in questo articolo a beneficio di chi ha pensato allo stesso interrogativo almeno una volta nella vita.

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Come recitare

Foto di cottonbro.

Quando un bambino sta giocando a fare l’astronauta o il pilota di formula uno o il supereroe in parte imita ciò che ha già visto in qualche cartone animato o film e in parte immagina. Non si chiede in che modo si faccia ma si mette subito all’azione, si diverte non appena scatta il meccanismo del “come se”. Dopo aver visto che cos’è la recitazione e quanti tipi ne esistono, a cosa serve, cosa si studia in questo settore, accenneremo ora a come recitare.

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Nel nome di Leonardo Vitale, artista della meraviglia

Leonardo all’opera negli anni ’90.

Leonardo Vitale è stato un artista salentino, nato a Ceglie Messapica (Br) nel 1952 e vissuto dall’età di ventuno anni in poi ad Oria (Br). Nella sua vita ha usato due strumenti: l’aerografo e i gessi. Con i primi ha realizzato scenografie per luna park, spettacoli viaggianti, trompe l’oeil, quadri e numerose personalizzazioni di caschi, moto, auto, ecc. È stato anche uno spray paint artist: realizzava paesaggi fantasy con le bombolette di vernice. Con i gessi è stato un madonnaro conosciuto in Puglia fin dal suo anno di esordio, il 1985. Non si possono contare le cittadine dove sull’asfalto ha dipinto i santi delle feste che si tengono un po’ ovunque. Suo malgrado, poi, è entrato nella cronaca a causa dell’aggressione, purtroppo per lui mortale, durante un tentativo di rapina il 4 ottobre 2021 a Lecce.

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