Lisa reclama la sua mamma e vive in Venezuela. È figlia di una mia amica che si trova in Colombia, invece, per lavoro. Insieme alla sorella e al fratello è stata affidata alla nonna che però è molto malata. Lisa, a sei anni, chiede alla madre di trovare un “remedio” per quella che chiama “mamàn”, dicendo nei suoi messaggi vocali che da un momento all’altro può morire. E chiede a sua mamma come farà per andare a scuola, dal momento che già ora quasi non ci sta andando.
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5 volte grazie Silvio Berlusconi
Da ieri mattina in tv e nella rete un po’ in tutto il mondo si parla di lui, di quel Berlusconi da tanti vituperato ma da molti altri osannato. In mezzo qualcuno prova a dare giudizi con tutte le sfaccettature possibili. Politici come Putin e altri rilasciano dichiarazioni sulla sua figura come d’altronde stanno facendo suoi colleghi, amici, collaboratori, ecc. Per un pezzo si continueranno a commentare tante vicende, aneddoti, storie più o meno vere che lo riguardano. Intanto i social sono inondati di sue barzellette, discorsi, citazioni. In sostanza ci si divide tra chi lo accusa e chi lo ringrazia. Ma si parla di lui su buona parte del pianeta. E questo è il primo segno di quest’uomo: volenti o nolenti ha una popolarità mondiale.
Continua a leggereIl tufo e il vento a Oria nel cuore di Gennaro
Hai mai pensato a come il tufo, una roccia particolare e porosa, possa raccontare una storia millenaria, o a come il vento possa essere oltre che un soffio naturale, anche uno strumento di progresso e innovazione? In questo articolo, ti porto in un breve viaggio, a conoscere un personaggio che ha saputo leggere la natura e trasformarla in qualcosa di straordinario. Ti ho trasmesso curiosità? Partiamo allora per il nostro percorso nel tempo tra tufo e vento, attraverso il racconto che ho presentato alla Notte del Museo a Palazzo Martini ad Oria, il 26 maggio 2023. Eccolo qui di seguito.
Continua a leggereGli attori, i filosofi e il codice dell’universo
«Ma tu che vuo’ fa’, l’attore o er filosofo? Te devi decide Peppino mio perché da mo’ che nun sei più un pischello!». Mi chiamo Giuseppe, sono del 1974 e in effetti non mi sono mai deciso tra queste due figure, fra le quali oscilla tutta la mia esistenza. Spesso mi sono sembrati due poli opposti e inconciliabili. Il senso comune, tra l’altro, non vede di buon occhio un attore che fa er filosofo e un filosofo che prova a fa’ l’attore. L’uno scoccia. L’artro nun è bono!
Continua a leggerePagami per non fare nulla
«Che fai porco 🐷? Vai a lavorare!». Nel 1971, a Ceglie Messapica, mio zio Tommaso dipingeva con fervore una tela nel cuore del centro storico. La sua passione venne interrotta da un parente che non riusciva a comprendere la sua visione artistica, ordinandogli di tornare a lavorare nei campi. Per fortuna non lo ascoltò e si mise a fare il ritratista a Piazza Navona a Roma. Una storia di sacrifici e visioni contrastanti.
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