Come affrontare la disorganizzazione con il Problem Telling

Foto di Steve Johnson: https://www.pexels.com/it-it/foto/fotografia-ravvicinata-di-occhiali-vicino-a-documenti-sgualciti-963056/

Ti è mai capitato di sentirti sopraffatto dagli impegni, con mille cose da fare e nessuna idea da dove iniziare? Marco, un libero professionista con una carriera solida, una famiglia e tanti progetti in corso, ha vissuto questa sensazione per anni. Ogni giorno ha accumulato compiti, ha cercato di gestire troppe cose contemporaneamente e, nonostante la buona volontà, ha finito sempre per sentirsi in ritardo, stressato e frustrato.

Ha provato a risolvere il problema con agende, app di produttività e liste di cose da fare, ma nulla ha funzionato davvero. Il motivo? Non era la gestione del tempo il vero ostacolo, ma il modo in cui si raccontava la sua difficoltà.

Marco si ripeteva spesso frasi come: “Non sono capace di organizzarmi”, “Non ho tempo per pianificare”, “Ho provato di tutto, ma nulla funziona con me”. Questo modo di pensare ha creato un circolo vizioso che ha alimentato ancora di più il caos.

Quando ha scoperto il Problem Telling, ha capito che non bastava cercare strategie di produttività: doveva cambiare il modo in cui percepiva e raccontava la sua situazione. Attraverso questo metodo ha imparato a trasformare il suo problema in una storia diversa, con lui come protagonista e non più come vittima.

In questo caso studio vedremo come ha ribaltato il suo approccio e ha trovato una soluzione efficace per la sua disorganizzazione.

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