
Ti hanno mai detto chi sei, prima ancora che tu lo decidessi? Certe parole pesano come macigni. A volte ti vengono appiccicate addosso fin da piccolo e diventano il marchio con cui il mondo ti riconosce. A scuola, per esempio, i bambini vengono divisi in “bravi” e “cattivi”. Quelli che fanno i compiti, che stanno seduti composti, che rispondono bene alle domande sono “i bravi”. Gli altri, quelli che non stanno mai fermi, che si distraggono, che rispondono male, diventano “i problematici”, “i discoli”, “quelli che non andranno da nessuna parte”. E più le senti, più cominci a crederci. Questa è la storia di un uomo che ha vissuto sotto un’etichetta per anni, fino a quando qualcosa è cambiato. Una storia ispirata alla liturgia di oggi, domenica 2 marzo 2025, che parla di identità, giudizio e trasformazione.
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