Le sette webcam più belle di Roma

Foto di Andrea Albanese

Chi visita Roma o guarda le immagini della città non può fare a meno di staccarle gli occhi di dosso, come se fosse una splendida donna. E appena può cerca di tornare a guardarla e riguardarla, ormai in preda all’innamoramento, tanta è la bellezza, la magnificenza, lo stile sempre ammaliante della città eterna. Oggi grazie alla tecnologia e alle webcam è possibile immergersi in un determinato luogo anche se ci si trova a distanza e contemplarlo, guardarlo, gustarlo per tutto il tempo che si vuole. Io spesso inizio le mie giornate ammirando alcuni luoghi di Roma e voglio proporre qui le mie webcam preferite.

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Tutte le strade che mi portano a Roma

Tutte le strade portano a Roma titolava l’11 agosto 2021 Il Messaggero un articolo su una serie di grandi eventi sportivi nella capitale. Dopo la mancata candidatura ad ospitare le Olimpiadi c’è un rinnovato fermento in questo campo. E nella foto che accompagna il testo si vede il Colosseo. Tutte ‘e strade pòrteno a Roma, come si dice in romanesco, allora. In latino suona così: Omnes viae Romam ducunt. Un detto che si riferisce a tutte le vie consolari all’epoca dell’antica Roma. Una rete viaria che in parte è ancora quella attuale e che ha fatto sì che Roma sia sempre, in qualche modo, vicina. Così vicina anche per me che ho deciso di tornarci a vivere e in questo articolo spiego perché.

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Eduardo, Carmelo ed io

L’articolo che Il Nuovo Quotidiano di Puglia del 3 Agosto 2021 dedica al recupero del ciclo universitario al Centro Teatro Ateneo di Roma da parte di Eduardo De Filippo e Carmelo Bene.

Agli inizi degli anni ’80 Eduardo De Filippo e Carmelo Bene tennero delle lezioni di teatro al Centro Teatro Ateneo dell’Università di Roma La Sapienza invitati dal prof. Ferruccio Marotti. Esse sono ormai passate alla storia del teatro e il Festival del Cinema Ritrovato di Bologna del 2021 ne ha riproposto un primo video dopo che furono digitalizzate in alta definizione tra il 2010 e il 2013 dal Laboratorio audiovisivo dello spettacolo. Ne ha parlato Il Nuovo Quotidiano di Puglia il 3 Agosto del 2021 nella pagina dedicata a Cultura & Spettacoli con un articolo di Diego Del Pozzo. Io arrivai a frequentare quel centro nel 1993 e parte di quelle lezioni le vidi grazie al materiale messo a disposizione degli studenti e che oggi, grazie a Dio, si può trovare su Youtube. Quei due lasciarono un’impronta che si respirava nell’aria. Per tutto quell’anno frequentai un corso sullo Zanni, il progenitore delle maschere della commedia dell’arte, tenuto dal direttore dell’Accademia Nico Pepe di Udine, Claudio De Maglio.

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Rubini, la ristrutturazione e le passeggiate in casa

Sergio Rubini e l’ensemble Musica da Ripostiglio sul palco dello spettacolo Ristrutturazione a Francavilla Fontana il 31 Luglio 2021.

Ristrutturiamo le nostre case in questo periodo grazie all’ecobonus al 110%, per chi ha potuto usufruirne. Squadre di edili, idraulici, elettricisti ecc. sono all’opera per sistemare le facciate, cambiare gli infissi, mettere il cappotto termico ecc. Gli italiani escono dal lockdown e dalle zone gialle e rosse rimettendo a posto le loro dimore, pur nelle incertezze dovute al diffondersi della Variante Delta. Sergio Rubini e la sua compagna Carla Cavalluzzi proprio in quei mesi devono aver rimesso insieme alcune disavventure legate a lavori in casa, soprattutto con idraulici. E ne hanno fatto uno spettacolo dal titolo Ristrutturazione, nel quale, tra l’altro, si parla di architettura per bocca di un autore che è ne considerato il massimo teorizzatore: Vitruvio. Ma quel titolo può essere un manifesto di una collettività che sta ricostruendo se stessa sul passare dalla pandemia all’endemia, magari il prima possibile. E se gli artisti non sono stati considerati necessari al bene pubblico ora in questa febbrile opera di ricomposizione il loro essere superflui diventa la manifestazione stessa dell’umanità di noi tutti.

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Pagami per non fare nulla

Con Carlo Farina a via del Corso a Roma nel 2019

«Che fai porco 🐷? Vai a lavorare!». Nel 1971, a Ceglie Messapica, mio zio Tommaso dipingeva con fervore una tela nel cuore del centro storico. La sua passione venne interrotta da un parente che non riusciva a comprendere la sua visione artistica, ordinandogli di tornare a lavorare nei campi. Per fortuna non lo ascoltò e si mise a fare il ritratista a Piazza Navona a Roma. Una storia di sacrifici e visioni contrastanti.

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