Dioniso e le origini del teatro

Immagine generata da Dall-e 2 con input” Un’illustrazione di Dioniso in un teatro antico greco nello stile della fantasy Art” e ritagliata.

Perché al teatro è associato Dioniso e non un dio come Apollo, o Zeus o una qualche dea come Demetra, Giunone o altre? Nel Pantheon greco-romano ad ogni dio è collegata un’attività umana. Per esempio Ares era il dio della guerra, Afrodite dell’amore, ecc. Dioniso in origine era il dio del vino ma anche della musica e della danza. C’è quindi una contiguità delle arti in ballo. Il teatro così come lo conosciamo nel suo periodo d’oro ateniese a partire dal V° secolo a. C. ebbe un periodo di preparazione che va fatto risalire ai riti che si tenevano durante le feste dionisiache. I fedeli del dio sotto l’effetto di grandi quantità di vino si lanciavano in danze e nel ditirambo, il canto a Dioniso, da cui si svilupperà poi la tragedia con Tespi e con altri autori. C’è poi da prendere in considerazione la sua passione per i travestimenti e le maschere, che adopera spesso.

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La riconquista di Roma: tornare nell’urbe per la mia carriera

“Roma nun fa’ la stupida stasera / Damme ‘na mano a faje di’ de si’ / Sceji tutte le stelle piu’ brillarelle / Che puoi e un friccico de luna / Tutta pe’ noi” canticchiava di tanto in tanto mia madre quando ero piccolo. Credo che il mio primo amore per Roma sia nato con le parole e la melodia di Rugantino, commedia ambientata nella Roma del 1948. Quel film fu proiettato per la prima volta nel 1973, quando i miei erano appena sposati e mancava un anno alla mia nascita. Quella città era ed è un mito che vibrava nelle canzoni di Lando Fiorini, Claudio Villa, Gabriella Ferri, Nino Manfredi e poi Antonello Venditti, Franco Califano, Luca Barbarossa…

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Giornata Mondiale del Teatro 2023: l’arte che trascende i confini e tocca l’anima

Foto di Francesco Ungaro.

La Giornata Mondiale del Teatro, che si celebra il 27 marzo di ogni anno dal 1962, rappresenta un’importante occasione per sostenere e onorare le arti di scena in tutto il mondo. Istituita dall’Istituto Internazionale del Teatro (ITI), l’evento mette in luce il potere del teatro nel promuovere l’umanità, la comprensione e la solidarietà tra le diverse culture. In questo articolo, esplorerai la storia e l’impatto significativo della Giornata Mondiale del Teatro, condividerò storie emozionanti e riflessioni potenti tratte dai messaggi internazionali passati e presenti e ti inviterò a partecipare in modo attivo all’evento di quest’anno.

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Quaresima, Carnevale e Commedia dell’arte

Foto di Diego Moretto

L’Italia è patria di diverse tradizioni popolari che hanno le loro radici nella notte dei tempi, che a volte scompaiono ma che poi tornano con forza. Esse sono legate ai cicli stagionali e quindi ogni periodo dell’anno ha la sue figure di riferimento. Tra Febbraio e Marzo c’è il passaggio tra il Carnevale e la Quaresima. A questi due sono dedicati due appositi personaggi in Salento che sono Paolino, che altrove è anche noto come Re Carnevale, da una parte, e sua moglie Quaremma dall’altra. Sono entrambi due vecchi. Paolino è un personaggio popolare della tradizione salentina, noto soprattutto durante il periodo del Carnevale: è un uomo che viene descritto come uno sperperatore, un ubriacone e un amante dei piaceri della vita. Al termine di questo periodo non a caso viene bruciato e gli subentra Quaremma.

Ami esplorare le tradizioni della Commedia dell’Arte? Puoi sostenere il mio lavoro con una piccola donazione. Anche un gesto simbolico è un grande aiuto per continuare a condividere contenuti come questo!

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Reinventare se stessi e la propria vita facendo l’attore

Hai mai pensato che fare l’attore potrebbe essere la chiave per reinventare la tua vita? Sai quanto l’arte della scena può influire sulla tua vita professionale e personale in modo positivo? Sei curioso di scoprire come la recitazione può essere un’opzione lavorativa anche dopo i 40 o 50 anni? In questo articolo esploreremo il potere della carriera artistica e come essa può aiutarti a reinventare la tua vita.

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L’attore è un mezzo artista

L’attore è un mezzo artista, perché da una parte è un demiurgo che plasma la materia della scena e dall’altra è lui stesso materia che viene plasmata dal regista. Perciò lui propone una o più versioni del personaggio ma è il regista che ha la visione complessiva su di esso e sugli altri personaggi. Quindi l’attore fa metà dell’opera e per l’altra metà è lui il colore che deve lasciarsi stendere sulla tela. Per riuscirci al meglio deve avere grandi doti di flessibilità. I registi, infatti, amano soprattutto quegli attori che sono facili da dirigere, che si lasciano guidare senza frapporre ostacoli o rigidità. L’attore deve stare in un flusso creativo che innesta sul proprio filone le indicazioni che gli vengono dall’esterno.

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L’esperienza teatrale intima del Microteatro

Il mondo del teatro è sempre stato in continua evoluzione e questo è stato possibile grazie all’innovazione e alla creatività di registi e produttori che cercano sempre di sorprendere e stupire il pubblico. Un nuovo modo di godersi uno spettacolo teatrale è il microteatro, un’esperienza unica che unisce la qualità della rappresentazione teatrale con la rapidità e la comodità della fruizione.

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Gli attori, i filosofi e il codice dell’universo

Immagine generata da Dall-e 2 con input: “Un’immagine nello stile delle illustrazioni per i libri delle scuole superiori di un attore in scena, con un libro di filosofia aperto accanto a lui”.

«Ma tu che vuo’ fa’, l’attore o er filosofo? Te devi decide Peppino mio perché da mo’ che nun sei più un pischello!». Mi chiamo Giuseppe, sono del 1974 e in effetti non mi sono mai deciso tra queste due figure, fra le quali oscilla tutta la mia esistenza. Spesso mi sono sembrati due poli opposti e inconciliabili. Il senso comune, tra l’altro, non vede di buon occhio un attore che fa er filosofo e un filosofo che prova a fa’ l’attore. L’uno scoccia. L’artro nun è bono!

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Dal palco allo schermo: le opere teatrali più famose trasformate in film

Immagine generata da Dall-e 2 con input: “L’immagine ritrae una scena di un film tratto da un’opera teatrale, con attori impegnati in un’interpretazione emotiva, una regia e una scenografia che creano un ambiente immersivo e una messa in scena che trasmette le emozioni dei personaggi in modo avvincente”.

Da sempre, teatro e cinema hanno intrattenuto un rapporto di profonda interdipendenza. Il cinema, infatti, ha spesso tratto ispirazione dalle opere teatrali per realizzare film di grande successo, mentre il teatro ha saputo trarre vantaggio dall’esposizione mediatica offerta dalle pellicole cinematografiche. In questo articolo, voglio parlarti delle opere teatrali più famose trasformate in film, che hanno saputo conquistare il pubblico di tutto il mondo e che rappresentano dei veri e propri classici della cinematografia. Attraverso queste trasposizioni, il cinema ha saputo offrire nuove e inedite interpretazioni delle opere teatrali, arricchendo e ampliando il loro pubblico.

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Il Teatro del Mondo di Galileo

Ritratto di Galileo Galilei generato da Text To Image in Canva.

Moriva l’8 Gennaio del 1642 Galileo Galilei, uno dei più grandi scienziati della storia, a causa di una lunga malattia. Oltre alle sue indubbie doti scientifiche, dimostrò un grande interesse anche per il teatro e la sua prosa aveva una forte vocazione alla spettacolarizzazione. La sua figura è stata al centro di numerose opere teatrali e film che hanno raccontato la sua vita e le sue scoperte.

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