Ugolino: teatro e rock demenziale

Hai mai pensato a quanto possa essere dissacrante una canzone orecchiabile? Ugolino, con il suo brano Ma che bella giornata (guardacaso quasi lo stesso titolo di un film di Checco Zalone), riuscì a farlo in modo magistrale. Due versi che lo dimostrano sono: “in sette minuti mi lavo la faccia e prendo il caffè con un po’ di focaccia” e il disilluso “m’illude che vivo e invece son morto”. Ugolino, cantautore italiano che è stato attivo negli anni sessanta e settanta, precursore di Rino Gaetano e Jannacci, usava melodie leggere per svelare con ironia l’assurdità della vita moderna. L’ho scoperto stamattina, sto ascoltando tutte le sue canzoni, e ne sono stregato. Perciò ora voglio parlartene.

Satira e critica sociale

Partendo dalla satira tagliente di quella canzone, Ugolino dimostra di saper usare l’ironia per affrontare temi profondi. In un’altra sua canzone, Meno male, l’artista descrive con lo stesso tono leggero la superficialità della società di oggi. Il ritornello “meno male che tutto va bene” evidenzia il contrasto tra l’apparente serenità e il caos sottostante. Ugolino mette in scena la cecità di chi accetta in modo passivo le illusioni di benessere, anticipando lo stile di Rino Gaetano, che avrebbe usato un linguaggio simile per criticare l’ipocrisia sociale. La sua voce graffiante tra l’altro è simile a quella che userà il suo conterraneo: sono nati entrambi in Calabria. Per altri aspetti la canzone che ho appena citato mi ricorda anche Ho visto un re di Jannacci.

Pinocchiaccio

Ugolino mostra anche una complessità che lo avvicina a figure come Bennato e Gaber. In particolare, la sua opera Pinocchiaccio riflette la lotta contro l’omologazione, simile a Burattino senza fili. In Pinocchiaccio, Ugolino riprende il tema di Pinocchio per esplorare il controllo e la libertà, ma lo fa mantenendo la forma canzone, senza spingersi verso il teatro-canzone come invece fece Gaber.

La teatralità

A differenza di Gaber, che mescolava parlato e canto, Ugolino restava sempre legato alla forma musicale. Tuttavia, il suo stile era intriso di teatralità nel modo in cui usava la voce, i gesti e l’interpretazione per veicolare le sue idee satiriche. Cantando, Ugolino riusciva a creare un’atmosfera teatrale che rendeva ogni sua performance qualcosa di più di una semplice esibizione musicale.

Il teatro per i ragazzi

Dopo essersi allontanato dall’industria musicale, Guido Lamberti, prima noto come Ugolino, trova nel teatro il suo nuovo terreno creativo. Con Atamas Teatro, si concentra sul teatro per ragazzi, sentendo che questo pubblico gli permette di esprimere in modo sincero la sua arte, senza compromessi. Dopo essersi all’inizio avvicinato a figure come Glauco Mauri e Flavio Bucci, Lamberti decide di distaccarsi da loro, cercando un teatro più autentico. Oggi, continua a portare avanti progetti che riflettono il suo impegno per un’arte libera e vera.

L’integrità

Guido Lamberti, ex Ugolino, ha intrapreso un percorso artistico in cui autenticità e coerenza hanno sempre prevalso. Dalla musica teatro, il suo rifiuto delle logiche commerciali è evidente. Non si è piegato al successo facile, preferendo un’arte che riflettesse la sua visione, soprattutto con il teatro per ragazzi, che gli permette di esprimersi liberamente. La sua decisione di non tornare in TV, persino rifiutando inviti da programmi popolari, è l’ultimo atto di una carriera basata sull’integrità.

Se anche tu senti di voler seguire una strada artistica libera e autentica, lascia un commento: cosa significa per te creare senza compromessi?

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